Prima Categoria, pomeriggio amaro a Palomonte: dopo il 3-3 esplode la tensione. Attesa per le decisioni del Giudice Sportivo

Doveva essere una giornata di sport e spettacolo, e per 90 minuti lo è stata. Allo stadio San Biagio di Palomonte, domenica 7 dicembre, Sporting Club Palomonte e Club Serre hanno dato vita a una gara intensa ed emozionante, chiusa con un pirotecnico 3-3 nel campionato di Prima Categoria Campania, Girone H.

A macchiare il pomeriggio, però, sono stati i gravi episodi di violenza avvenuti dopo il triplice fischio, che hanno trasformato una festa di sport in una pagina amara per tutto il movimento dilettantistico.

Secondo quanto riportato nel comunicato ufficiale dello Sporting Club Palomonte, la società si dichiara parte lesa rispetto a quanto accaduto. Stando alla ricostruzione fornita dai tesserati e dal personale presente, un dirigente del Palomonte sarebbe stato aggredito da un calciatore del Club Serre, riportando traumi tali da rendere necessario l’intervento dell’ambulanza. La prognosi è di dieci giorni. La società ha inoltre sottolineato che il direttore di gara avrebbe assistito direttamente ai fatti, provvedendo a riportarli nel referto arbitrale.

Il Palomonte, nel proprio comunicato, ha ribadito con forza la propria posizione:

«Confidiamo che la Giustizia Sportiva possa adottare i provvedimenti opportuni nei confronti di chi ha generato episodi che nulla hanno a che vedere con i valori dello sport. Rinnoviamo con fermezza il nostro messaggio: No alla violenza dentro e fuori dal terreno di gioco».

A stretto giro è arrivata anche la presa di posizione ufficiale del Club Serre Calcio, che ha condannato con decisione ogni forma di violenza, fisica e verbale, ribadendo i valori di rispetto, correttezza e condivisione che la società dichiara di promuovere da sempre. Il club ha inoltre espresso piena fiducia negli organi competenti affinché venga fatta chiarezza sull’accaduto.

«Il Club Serre continuerà a impegnarsi per garantire un ambiente sano, corretto e sicuro per atleti, tifosi e addetti ai lavori».

Ora la parola passa alla Giustizia Sportiva, che dovrà valutare quanto messo a referto dall’arbitro e assumere i provvedimenti ritenuti più opportuni.

Ancora una volta, purtroppo, il calcio dilettantistico si trova a fare i conti con episodi che nulla hanno a che vedere con lo sport, con il rischio concreto di vanificare il lavoro quotidiano di società, tecnici, dirigenti e ragazzi che scendono in campo solo per giocare a calcio.

Il messaggio che arriva da entrambe le società è chiaro: la violenza non può e non deve mai trovare spazio sui campi.