Portici–Caivanese, vittoria gialloverde ma il post-gara si accende: accuse di razzismo, arriva la smentita della società
Il campo racconta di un 2-3 spettacolare e intenso tra Portici e Boys Caivanese, una gara dal grande valore per la classifica del Girone A. Ma il vero terremoto arriva dopo il triplice fischio, quando il tecnico del Portici, Diego Armando Maradona Jr, decide di concentrare l’attenzione non sulla partita, ma su un episodio che – secondo la sua versione – avrebbe macchiato il match.
L’allenatore azzurro denuncia infatti un presunto insulto a sfondo razziale rivolto al suo calciatore Sowe da parte del tesserato gialloverde Pozzebon:
«Nel 2025 assistere ancora a certe scene fa schifo. Sono state dette frasi pesantissime sul colore della sua pelle e sulla sua provenienza. Ringrazio solo Mariano Improta, l’unico della Caivanese ad essersi scusato».
Maradona Jr aggiunge anche un passaggio sulla presunta mancata presa di posizione del direttore di gara:
«L’arbitro era lì, gli è stato detto in faccia. Ha risposto “non ho sentito”. Così non andiamo avanti».
Parole dure, che scuotono l’ambiente e impongono una replica immediata.
La risposta ufficiale della Caivanese: “Accuse infondate, siamo contro ogni forma di razzismo”
In serata arriva la nota del club gialloverde, che respinge con decisione le accuse del tecnico porticese. La società parla di episodio “impossibile da ascoltare” dalle panchine, poiché – secondo quanto ricostruito – i protagonisti del presunto dialogo si trovavano «al limite del centrocampo, a decine di metri dalle panchine».
La Caivanese richiama poi la relazione arbitrale:
«Il giudice di gara, a un metro dall’azione, ha confermato di non aver udito alcuna frase razzista. In caso contrario sarebbe scattata l’espulsione immediata».
Il club rivendica la propria identità e i propri valori:
«La Boys Caivanese combatte da sempre contro ogni forma di discriminazione. Se le accuse fossero state fondate, avremmo adottato il massimo provvedimento disciplinare».
A sostegno della propria posizione, la società ricorda la presenza in rosa di diversi atleti provenienti da Paesi africani, tesserati anche grazie alla collaborazione con una casa famiglia del territorio:
«Per noi inclusione e tutela dei giovani sono priorità assolute, indipendentemente dalla loro provenienza».
Una vicenda che supera il risultato
Il 2-3 ottenuto dalla Caivanese in una delle partite più attese del weekend scivola inevitabilmente in secondo piano. L’episodio – e le sue due versioni completamente opposte – continuerà a far discutere, mentre si attendono gli sviluppi ufficiali degli organi competenti.
Nel frattempo, resta la speranza di tutti: che il campo e il rispetto tornino a essere gli unici protagonisti.
