Ischia, rissa tra Under 16: intervengono i Carabinieri. Gara sospesa.
E il calcio giovanile perde ancora.
La domenica del settore giovanile campano, questa volta, finisce dentro una fotografia che non avremmo mai voluto raccontare.
Siamo allo stadio comunale San Leonardo, Ischia.
Campionato Under 16.
In campo Asd Barano Calcio Academy contro Asd Emanuele Troise.
Il risultato era fermo sullo 0-0 quando improvvisamente scoppia una rissa: circa dieci ragazzi protagonisti di una scena che nulla ha a che vedere con sport e formazione. Momenti concitati, tensione anche sugli spalti, genitori sgomenti. C’è chi prova a separarli, c’è chi urla, qualcuno prende il telefono e chiama il 112.
Arrivano i Carabinieri della Compagnia di Ischia.
Vengono riportati ordine, calma e sicurezza.
Il direttore di gara prende la decisione più pesante e più corretta: partita sospesa. Fine. Così. Senza appelli.
Questa non è una semplice nota di cronaca.
È uno specchio.
Perché nel 2025 ci ritroviamo ancora a raccontare violenza sulle categorie giovanili. Dove il calcio dovrebbe essere educazione, formazione, crescita — non sfogo scomposto, non replica dei peggiori modelli visti negli adulti.
Il settore giovanile è la base: o si costruisce lì, oppure i danni li ritroveremo più avanti.
Questo episodio deve diventare un campanello d’allarme — non l’ennesima notizia che passa.
Serve un lavoro reale di clubs, istruttori, tecnici, dirigenti e famiglie.
Serve presidio. Serve presenza. Serve cultura.
Il calcio è ancora la più grande scuola sociale del nostro Paese.
Sta a noi decidere che tipo di scuola vogliamo che sia.
