Violenza nel calcio giovanile: la SPES alza la voce dopo i gravi fatti di Battipaglia

09.12.2025 08:57 di  Redazione TuttoCampania   vedi letture
Violenza nel calcio giovanile: la SPES alza la voce dopo i gravi fatti di Battipaglia

Ancora una volta il calcio giovanile finisce tristemente al centro della cronaca per un episodio di violenza inaudita, che nulla ha a che vedere con lo sport, con l’educazione e con i valori che dovrebbero accompagnare la crescita dei più giovani.

Durante la gara del campionato Under 16 Regionale – Girone F tra Scuola Calcio SPES e Nocera Soccer, disputata domenica 7 dicembre presso l’impianto “Santa Maria della Speranza” di Battipaglia, si è verificato un episodio gravissimo: al 15’ del secondo tempo, sul risultato di 4-1 per la SPES, un giovane calciatore è stato aggredito violentemente da alcuni avversari, colpito ripetutamente alla testa senza alcuna azione di gioco in corso.

Nel tentativo di riportare la calma, altri ragazzi sono stati spintonati e colpiti, generando una situazione di totale disordine. Il giovane atleta è stato successivamente trasportato al pronto soccorso, dove gli è stata diagnosticata una prognosi di 7 giorni.

A rendere ancora più grave l’accaduto è stato il comportamento di alcuni adulti sugli spalti, genitori della squadra ospite, che hanno invaso il terreno di gioco, alimentando ulteriormente confusione e violenza, in un contesto dove invece sarebbe stato doveroso proteggere i ragazzi e dare l’esempio.

La Scuola Calcio SPES, attraverso un comunicato ufficiale, ha condannato con forza ogni forma di violenza, sottolineando come lo sport debba essere prima di tutto un percorso educativo, basato su rispetto, amicizia e collaborazione. Parole forti, che chiamano in causa soprattutto la responsabilità degli adulti, troppo spesso protagonisti negativi di scene indegne sugli spalti dei campi giovanili.

Episodi come questo non sono più casi isolati: ogni fine settimana, purtroppo, il calcio dilettantistico e giovanile si ritrova a fare i conti con aggressioni, insulti, minacce e invasioni di campo. Una deriva pericolosa che rischia di allontanare i giovani dallo sport e di distruggere ciò che di buono il calcio dovrebbe insegnare.

Il messaggio lanciato dalla SPES è chiaro e condivisibile:
nessun risultato sportivo può giustificare la perdita dei valori, nessuna partita vale la dignità, la sicurezza e il futuro dei ragazzi.

Serve una presa di posizione netta e collettiva: società, famiglie, dirigenti, federazioni e istituzioni devono intervenire con fermezza, perché i campi di calcio tornino ad essere luoghi di crescita, non di paura.

Il calcio giovanile deve essere gioia, educazione, comunità. Tutto il resto è violenza da respingere senza se e senza ma.